Mi colpisce molto quella locandina che si trova presso alcuni benzinai, che vuole illustrare il peso delle imposte statali sul prezzo finale del carburante. Ebbene, mi farebbe piacere che un manifesto simile fosse presente anche sugli albi a fumetto italiani.
Per capire qual è il peso delle distrubuzioni nel costo finale dei nostri fumetti.
Innanzitutto, permettetemi di fare outing, perchè a mio avviso i fumetti in Italia non sono affatto cari. Questo è un sotto-effetto positivo di due fattori:
1) Il fumetto popolare, nel nostro paese, è concepito come un prodotto "popolare" in tutti i sensi, quindi anche nel prezzo. Per questo un albo che va in edicola non deve costare più di, diciamo, 5 € per le edicole tranne speciali e albi particolari. I prodotti a prezzo più caro vanno in libreria, dove il "danaroso appassionato, se vuole va e compra ciò che vuole al prezzo imposto;
2) la concezione che abbiamo in italia del fumetto è di un sottoprodotto culturale indirizato al 90% a un pubblico giovane e giovanissimo che si trova pochi soldi in tasca.
Detto ciò, facciamo due conti.
Un albo arriva in fumetteria con uno sconto sul prezzo di copertina tra il 28 e il 37 %. Se la distribuzione vende un albo al 63% del prezzo di copertina al rivenditore, vuol dire che, prendiamo il caso di un albo da € 3,00, la fumetteria lo acquista a circa € 2,00.
Se mettiamo che la distribuzione ci guadagni un 15-20% del prezzo di copertina, vuol dire che l'albo esce dalla casa editrice a circa la metà di quanto viene venduto. Ricapitolando:
guadagno fumetteria € 1,00 -
guadagno distribuzione € 0,50=
€ 1,50
Il sistema quindi prevede che la metà di quanto costa un albo è quello che si perde nel passaggio tra casa editrice e lettore.
Conseguenze:
1) ovviamente, con una ridistribuzione dei prezzi più equa, si potrebbero acquistare più fumetti;
2) la fumetteria è costretta a prendere meno copie di albi nuovi e in generale dei fumeti distribuiti, perchè con questi prezzi non ha la potenza economica di ammortizzare dei rischi "calcolati", anche perchè deve mettere in conto che deve ammortizzare l'invenduto visto che, lo ricordiamo, non si può fare la resa.
A tale proposito vorrei ricordare l'introduzione del sistema della resa risollevò il mercato a fumetti americano riportando la Marvel in attivo dopo anni di rosso;
3) Le piccole case editrici non riescono a decollare, visto i guadagni irrisori su ogni copia ma sopratutto il numero bassissimo di copie ordinate dai distributori.
Nella seconda parte di questo post vi parlerò meglio proprio di quest'ultimo aspetto con alcune testimonianze.
Questo sistema di vendita, in buona sostanza, porta ad un inaridimento generale del mercato, che andrà sempre più esaurendosi, con il passare del tempo, con la sola vedita dei blockbuster. Continuiamo a parlarne...
Sopra, un'immagine tratta da Saint Seiya- Copyright degli aventi diritto.
Non c'entra niente con il post, ma visto che si parla di distribuzioni, cito in causa la più "discutibile"...